Penso che sia utile andare via dall'Italia, per poi tornare. Io l'ho fatto, insieme al mio socio Ruggero: l'esperienza all'estero è bella e conviene farla, perché poi quando torni apprezzi davvero tanto quello che hai lasciato. In un altro Paese devi riuscire a cavartela, questo aumenta l'autostima e ti fa credere di più in te stesso. Noi siamo tornati molto carichi, pensando: "All'estero ci hanno detto che siamo bravi, allora ce la possiamo fare!". In Italia c'è questo alone negativo costante che ti porta un po' a sottovalutarti, perché non sei gratificato molto spesso. In Danimarca anche quando eravamo studenti e contemporaneamente lavoravamo, sentivamo che il nostro lavoro era davvero apprezzato.
In Italia purtroppo ci si lamenta tantissimo e si tende a non vedere le cose positive... C'è una ricchezza culturale che diamo per scontata e che in molti posti manca: andare alle mostre, al cinema, a vedere il laboratorio o il banchetto per strada. Quando eravamo via, tutte queste cose ci mancavano tantissimo. Certo, andare all'estero ti fa entrare in una mentalità internazionale e ti fai un'idea di come si lavora in Europa e di quali sono i prezzi. Però in Italia si vive bene... Tutti si lamentano ma si sta bene :)