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Come faccio a fare networking?

Faccio cose, vedo gente...

12 risposte

Bisogna tenere sempre gli occhi aperti e rimanere svegli: ogni occasione, nel quotidiano, può essere un buon momento per fare network.

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La prima regola per fare networking è aprirsi al mondo, mentalmente. Nel business il provincialismo e la paura del diverso sono dannosissimi... Partecipare a eventi del settore è sicuramente un buon inizio per crearsi una rete.

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Una cosa che può funzionare per il networking è prenderti dei momenti per fare cose che ti piacciono e sviluppare progetti che ti appassionano. Quando lavori a un progetto personale, lo fai per te e quindi come piace a te. Perciò se "acchiappi" qualcuno, lo stai acchiappando per come sei tu. Questo è un ottimo modo di fare networking! Senza contare che dedicare del tempo ai progetti personali ti fa sentire stimolato e ti permette di provare cose nuove.

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Se mantieni un atteggiamento aperto nei confronti degli altri e se la qualità del tuo lavoro è buona, entri facilmente in contatto con persone che a loro volta lavorano con qualità o che cercano un lavoro di valore. Nel "giro giusto" si entra lavorando bene e mantenendo un atteggiamento aperto.

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Il network si costruisce non facendo networking. Tutte le volte che mi è capitato di partecipare a incontri basati sul networking, non è mai successo nulla. Se invece partecipo a eventi che mi interessano, magari conosco persone interessate al mio ambito e in quel caso, forse, possono nascere sinergie. I mie contatti li ho ottenuti grazie alla visibilità che mi ha dato il mio lavoro: il networking è stata una conseguenza, non la base di partenza.

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Networking si fa lavorando bene.

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Anche se adesso si fa tantissimo su web, penso che la rete migliore di relazioni sia quella fatta dal vivo. Per me la rete reale ha funzionato, specialmente aver fatto del lavoro gratis che poi si è trasformato in lavoro retribuito. Perché le persone rimangono abbacinate dal fatto che fai un grande lavoro e hai grandi idee, magari all'inizio gratuite... E poi ti vogliono a lavorare con sé. Soprattutto all'inizio, se lavori tantissimo e butti fuori idee "a prescindere", poi qualcosa raccogli sempre.

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Credo molto nel networking, l'architettura delle relazioni che riusciamo a creare è davvero il grande valore che possiamo portare come designer. Anche perché abbiamo bisogno di creare una cultura della nostra professionalità e di condividere con gli altri la nostra esperienza, il nostro sapere. Il passaparola è fondamentale, come prima cosa si può sfruttare la propria rete personale. Poi frequentare certi ambienti può aiutare, ad esempio tutti quei gruppi legati al mondo del Design. Si trovano facilmente facendo una ricerca sui social, date un occhio se c'è qualcosa nelle vicinanze che potete frequentare, se non direttamente nella vostra città. Anche l'ambiente dei coworking è stimolante, spesso è frequentato da start-up e anche questo può essere un canale interessante per un freelance ma in generale per conoscere altre realtà. A volte organizzano eventi che non sono totalmente inerenti al mondo del design ma che diventano anche un modo per uscire, conoscere, incontrare persone, confrontarsi.

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Per fare networking è utile andare alle fiere di settore, curiosare, chiacchierare. Fare leva sulle conoscenze. Molti dei lavori che abbiamo preso con il nostro studio sono frutto di lavori fatti precedentemente. Poi devi avere un sito professionale ed essere presente sui canali social – anche se noi non siamo molto "social" e questo è il nostro punto debole.

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Come freelance è un po' più semplice fare networking, come studio più strutturato, meno. Credo che instaurare un rapporto persona-persona sia molto, molto importante. Andare a festival dove ci sono speaker è utile. Qui a Torino l'ambiente è davvero molto bello, ci conosciamo praticamente tutti; però molto spesso sono solo pacche sulle spalle, non c'è forse grande propensione al business.

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Networking lo fai non facendo networking. Offri aiuto e condividi quello che sai, il resto arriva da solo. Ah, non chiuderti in casa e non pranzare da solo – ma questo vale anche nella vita.

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Per iniziare, finiti gli studi, anche i network universitari della materia per cui vuoi fare il professionista aiutano a trovare aziende con le quali fare esperienze lavorative. Sono fondamentali e complementari all'esperienza didattica e aiutano a crearti una serie di connessioni.

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